Come è cambiata nel corso degli anni la comunicazione digitale? Come bisogna rapportarsi con gli utenti? Come riuscire ad intercettarli in un mondo che corre sempre più veloce?
Facciamo un passo indietro indietro e cerchiamo di focalizzarci sulla definizione del nostro target di riferimento. Cosa intendiamo per Generazione Z? chi sono e come riconoscerli.
Dopo l’epoca dei Millenials si è aperta la stagione della cosiddetta Gen z o anche rinominati Centennial, Zoomer o iGen. Questo cluster di consumatori si sta facendo sempre più largo nel mondo dell’online, tanto che la loro presenza non può essere più ignorata, anzi è necessario sviluppare delle strategie di marketing ad hoc.
In questo senso, per conquistare questo mercato è necessario far convergere in un unicum, il digital marketing, il web marketing e la gestione integrata dei social media. Oramai, questa ampia fetta di acquirenti non può essere in nessun modo ignorata o trascurata in quanto ad oggi cumula circa il 32% della popolazione mondiale.
Ovviamente i numeri da soli non parlano, ci restituiscono una mera fotografia dello status quo. Ciò che invece acquisisce valore e significato in questa prospettiva è il loro legame inscindibile con il mondo digitale.
Questa generazione è stata la prima, di una lunga serie che verrà, ad essere cresciuta con Internet, uno strumento che hanno trovato già ben sviluppato e in uno stato avanzato della sua espansione, sia in termini di strumenti, che di infrastruttura. La relazione con il web è diventa sin dalla tenera età una parte integrante della loro quotidianità.
Non a caso, negli ultimi anni sono nate anche nuove figure professionali deputate alla gestione degli spazi online, degli esperti di comunicazione digitale, che decidono cosa, come e quando veicolare un messaggio. Il social media manager è l’esempio lampante di questo rivoluzione.
Dopo aver compreso la cruciale importanza di questo target, se prendiamo a riferimento il business online, dobbiamo chiederci quale sia la strategia migliore per colpire la loro attenzione, soddisfare le loro esigenze, riuscendo ad intercettare i loro gusti in termini di prodotti e servizi. Come cambia la comunicazione quando ci rivolgiamo alla Gen Z, quali sono i toni, lo stile e gli strumenti ?
Canali e strumenti per una comunicazione efficace
Il primo passo è quello della scelta dei canali giusti da utilizzare. I media tradizionali non godono del giusto appeal, televisione e radio non vengono fruiti in maniera estensiva, tanto da poter avere un impatto rilevante sui loro comportamenti.
Per questo motivo è consigliabile dirottare i propri sforzi ed i primi investimenti sui media digitali, i social network. Uno studio ha messo in luce come gli individui che appartengono a questa generazione trascorrono in media tra le 2 e le 3 ore al giorno su queste piattaforme; dunque, non essere presenti e non sfruttare al meglio questi strumenti significa finire nel dimenticatoio e dire addio a proventi, fino a vedere il proprio business collassare.
I canali che oggi godono dell’apprezzamento e della considerazione dei giovani sono Instagram, Youtube, Tik Tok e il recente Twitch. I contenuti maggiormente fruiti ha un forte impatto visivo, foto e nel prossimo futuro i video saranno il re e la regina del contenuti digitali. La difficoltà insita nella strategie di marketing è legata alla bassa soglia di attenzione che la Gen Z riesce a mettere in campo. Un ventaglio troppo ampio di possibilità ha reso questi utenti sempre più pigri, contraendo in maniera drastica la loro concentrazione. Per questo motivo le caratteristiche principali dell’adv e della comunicazione sono la semplicità e l’immediatezza.
Un altro importante aspetto è quello legato all’autenticità. La Generazione Z ha una forte propensione ai temi ambientali e sociali. La capacità di sapere fare storytelling, dunque di saper raccontare una storia senza annoiare, essendo freschi ed innovativi diventa la chiave di volta sulla quale si base l’intera strategia; è necessario prendere una posizione, veicolare dei valore chiari e semplici, comunicando in maniera diretta. Le imprese devono avere il coraggio di prendere una posizione forte e di rimanere coerente con i loro ideali.
La Gen Z ha bisogno di rispecchiarsi nei brand con i quali condivide valori etici e morali. Solo quando le azioni messe in campo dalle aziende rispondono a ciò che professano di essere, guadagnano la stima dei consumatori e rinforzare il legame di fiducia che li lega ai clienti. Solo in questa maniera, essendo coerenti, i consumatori potranno trasformarsi in ambasciatori della marca e veicolare il loro messaggio nel mondo, alimentando il passaparola, la tecnica più antica di marketing, ma ancora oggi la più efficace.
Oggigiorno la comunicazione passa sempre di più dai cosiddetti influencer, degli opinion leader, della personalità che vivono sul web e che hanno raggiunto nel corso del tempo un palcoscenico di seguaci sempre più folto. Diventano testimonial di prodotti e servizi e tramite una relazione naturale, spontanea e genuina con i propri followers sono in grado di sponsorizzare i brand che più si avvicinano ai loro valori.
Anche in questo caso diventa centrare la coerenza dei brand con i quali si collabora. L’importante è non cadere nella trappola dei numeri e farsi guidare solo da quest’ultimi. Non sempre è necessario puntare a delle star con numeri da capogiro, sempre di più infatti ci si rivolge a micro-influcer, i quali godono di una stima maggiore da parte dei loro pubblico, il quale si dimostra essere più affezionato e coinvolto dalle azioni dei propri personaggi preferiti.