Instagram, Facebook e WhatsApp down, cos’è successo ai social media di Zuckerberg?
Siamo diventati sempre più social e legati alle tecnologie odierne, tanto che quando accade un disservizio iniziamo a sentirci completamente spaesati come se avessimo perso il nostro punto di riferimento.
Ecco perché la notizia più discussa degli ultimi giorni riguarda il down che hanno subito i social più utilizzati, stiamo parlando di Instagram, Facebook e WhatsApp.
Ora tutte le piattaforme sono tornate a funzionare e i problemi sono stati risolti, ma per circa 7 ore tutto il mondo si è disconnesso, a partire dalle 17.40 italiane di lunedì 4 ottobre fino all’1 del mattino del 5 ottobre. Ma che cosa è successo nello specifico? Questa è una domanda che in molti si pongono alla quale cercheremo di dare una risposta precisa e dettagliata nei paragrafi successivi.
A cosa è dovuto realmente il down dei giorni scorsi?
Secondo alcune testate giornalistiche americane che si occupano di tecnologia, il down a cui si è assistito nei giorni scorsi è dovuto ad un problema legato ai DNS ovvero l’acronimo di Domian Name System, per chi non lo sapesse sono dei sistemi che associano gli indirizzi generali come ad esempio instagram.com, ai singoli indirizzi IP che gli utenti utilizzano per collegarsi alla piattaforma. Quindi si può dire che vi è stata una saturazione della piattaforma che ha provato il down.
Non è la prima volta che succede, ma che generalmente il problema si è sempre risolto nel giro di un paio d’ore.
L’ultimo disservizio invece risale allo scorso 19 marzo e quello precedente ancora al 3 luglio 2019, anche se complessivamente il down era durato solo 45 minuti. Le lamentele non sono mancate e molti utenti si sono visti privati di quella che ormai è diventata una parte della loro vita.
Quanto ha perso davvero Mark Zuckerberg nelle scorse ore?
In queste 7 lunghissime ore di blackout totale delle piattaforme social, non solo gli utenti hanno perso l’occasione di poter postare le proprie foto, ma lo stesso Zuckerberg ci ha rimesso e non poco.
Si è provato a fare un calcolo delle perdite a livello monetario partendo dall’ analisi delle entrate che sono di circa 29 miliardi di dollari maturate in soli tre mesi. In ogni trimestre ci sono circa 90 giorni che moltiplicati per 24 ore sono circa 2160 ore per maturare un fatturato da capogiro.
Ogni singola ora vale circa 13,4 milioni di dollari e considerando che il down è durato 7 ore possiamo dire che Zuckerberg ci ha rimesso ben 80 milioni di dollari. Ma il 4 ottobre è stata una vera e propria giornata nera per la piattaforma che in borsa ha perso circa il 5%, indebolendo la fiducia degli investitori.
La rabbia di tutti gli utenti e le scuse della piattaforma
Fin da subito sugli account Twitter di Facebook e Instagram è apparso un messaggio di scuse, a seguire le scuse dello stesso amministratore delegato, non sono mai state così tante per uno stop, questo fa presagire che si tratti di un brutto segnale. Un problema che non deve essere dato per scontato, i sistemi interni per molto tempo sono diventati inaccessibili anche per gli stessi dipendenti. Tutto ciò è paradossale considerando il colosso di cui stiamo parlando, ma anche perché date le elevate tecnologie non ci si aspetta che un down duri così a lungo.
Gli utenti erano decisamente molto arrabbiati, hanno trascorso molte ore senza poter comunicare tra di loro e hanno espresso tutto il loro dissenso sulla piattaforma di Twitter. Inoltre, c’è da dire che altrettanti utenti hanno prontamente sostituito la più grande app di messaggistica come WhatsApp, con altre app considerate minori. Insomma, per Zuckerberg oltre al rischio di perdere il proprio patrimonio, vi è stato anche la paura di perdere gli utenti.
Un blackout mondiale
A quanto emerge da numerose segnalazioni raccolte dalle testate internazionali, i malfunzionamenti oltre che nel nostro paese si sono registrati anche negli Stati Uniti; quindi, si sono registrati disservizi su una dimensione globale. Sono arrivate segnalazioni anche dalla Francia, dalla Gran Bretagna, Germania, India e molti altri ancora.
Inizialmente tutti pensavano che fosse un problema legato alla linea internet stessa, ma sono bastati pochi minuti per capire che si trattasse delle piattaforme di Zuckerberg. In serata il Chief Technology Officer di Facebook, Mike Schroepfer dal suo account Twitter ha posto le più sincere scuse rinnovando che tutto si sarebbe sistemato il prima possibile.
La reazione degli utenti dovrebbe far riflettere, in una generazione così social è diventato difficile anche trascorrere poche ore senza i social network.
Tutti gli altri disservizi
Ci sono numerose pagine sul web che registrano minuto dopo minuto tutti i disservizi che si verificano sulle piattaforme social. Si è arrivati alla conclusione che quello stesso giorno in corrispondenza al mal funzionamento di WhatsApp, Instagram, Facebook e Messanger gli utenti hanno registrato altri disservizi anche sui principali operatori di comunicazione italiani. In particolare, sono stati segnalati problemi sulle linee telefoniche come Poste mobile, Tim, Vodafone e Illiad.
Nonostante i numerosi utenti si siano spostati sulle piattaforme funzionanti come Telegram, anche quest’ultimo non funzionava alla perfezione, ad oggi sembra essere tutto tornato nella norma, possiamo tranquillamente continuare ad aggiornare i nostri profili social.
Come risolverà Facebook il suo problema? Vi è la possibilità che si ripeta?
Come abbiamo già detto nei paragrafi precedenti, il disservizio delle piattaforme di Zuckerberg è stato causato da un mal funzionamento del DNS, ma che cos’è nello specifico? Questa è sicuramente una domanda che in molti si pongono e adesso lo spiegheremo nel dettaglio e capiremo se vi è anche una piccola possibilità che tutto si ripeta.
I DNS sono i sistemi che regolano la traduzione dei nomi dominio di tutti i siti web in base ai rispettivi indirizzi IP, chiaramente senza quest’ultimo non è per niente possibile accedere ad una pagina ed è proprio per questo motivo che nel momento in cui si accedeva alla piattaforma appariva sempre la stessa schermata e l’app di messaggistica WhatsApp risultava in caricamento continuo. Generalmente i DNS sono molto veloci e non danno problemi, ma in questo caso nemmeno gli stessi assistenti riuscivano ad avere accesso. Purtroppo in tempi social in cui la tecnologia è molto elevata bisogna anche adattarsi a quelli che sono i disservizi.
Il down durato ben 7 ore si può dire che è stato il black out dai social più lungo della storia, soprattutto se si prendono in considerazione gli ultimi 10 anni.
Se questo succederà nuovamente nessuno può dirlo, sicuramente il team di Facebook lavora giorno e notte per garantire il servizio massimo ai suoi utenti.
Al momento nessun dirigente di Facebook si è esposto più di tanto se non per scusarsi, ma uno degli hashtag che spopola negli ultimi giorni incita la piattaforma ad istituire un nuovo aggiornamento che va a risolvere le problematiche riscontrate.